“Mentre ci illudiamo che le cose rimangano uguali,
queste cambiano proprio sotto i nostri occhi di anno in anno, di giorno in giorno.”
Charlotte Perkins Gilman
Facciamo un salto indietro nel tempo, esattamente al 7 ottobre 1998, quando la giunta regionale approvò il progetto per la realizzazione della Ciclopedonale del Trasimeno. Non entro nel merito delle perizie tecniche, che trovarono dei problemi nella costruzione, dato che alcuni punti si trovavano sotto lo zero idrometrico (fonte).
Prendiamo il contesto della data.
Oramai sono passati quasi 25 anni e finalmente le autorità locali hanno messo una marcia in più, al fine di chiudere il “cerchio” in tutti i sensi, anche grazie a ad un lavoro di squadra istituzionale locale, soprattutto nel comune di Magione.
Avendo un’attività cicloturistica e abito oramai da 5 anni a Sant’Arcangelo posso dire finalmente che sono soddisfatto di questa velocità nell’aprire i cantieri e per poi chiuderli, rendendo la pista Ciclopedonale quasi del tutto sfruttabile.
Non scrivo i meriti di chi ha creduto in questo progetto, ci sono tanti articoli da leggere nel “webbe”, ma una mia personale considerazione la pronuncerò; dopo aver scritto una parte sulle caratteristiche dell’anello del Trasimeno.
Indicativamente l’anello ha una percorrenza di 56 km con un dislivello di 50 m +-; le strade percorse sono in maggior parte sterrate e con alcuni tratti asfaltati. Quest’ultime stanno lasciando spazio ad una ciclabile “bianca”. Le bici più adatte (consiglio personale) sono le E-Bike modello “Front” o “Trekking”, poiché avendo l’ammortizzazione anteriore, i suoi 56 km sono piacevoli dall’inizio alla fine.
La durata senza soste si può considerare intorno alle 4 ore, ma l’ideale è fermarsi e “respirare” la bellezza sia dei borghi (S. Arcangelo – Castiglione del Lago – Tuoro – Passignano – Monte del Lago – S. Feliciano) che dei contesti prettamente naturali, dove si ha il maggiore impatto di benessere, almeno per me.
Chiaramente la partenza è dallo shop “FutureBikeTrasimeno” a S.Arcangelo
Contesti dove la magnificenza dei colori abbracciano panorami dolci, sensuali; il colore caldo nella fase del tramonto con le sue sfumature rosso e arancio d’estate, lasciano spazio a colori violacei e rosei di quelli invernali, contestualizzati in, quest’ultimi, climi miti anche nei periodi invernali.
Questo è un vero tesoro per tutti, dal turista, al cittadino del Trasimeno ed infine a tutte le attività inerenti. Ma soprattutto alle future generazioni che verranno, poiché, anch’io con questo articolo cerco di lasciare in eterno un mio pensiero dell’oggi. E chissà cosà rappresenterà tra 5,10 e 20 anni questo articolo, non lo so, ma almeno sarà una traccia di visione.
Credo che dovremmo amare di più e allo stesso tempo considerare maggiormente questo paesaggio, perché per quanto se ne voglia dire, ha i tramonti più belli, almeno tra i primi 5 al mondo senza se e senza ma.
Sono obbiettivo.
Sono stato in Indonesia, dove c’erano migliaia di persone a godersi il tramonto, a fotografarlo ed a fare video in spiaggia con la bocca spalancata e mentre facevo jogging mi usciva un sorriso, perché non avevano visto i Tramonti intorno al Lago Trasimeno; magari proprio mentre vai in bici, a goderti la Ciclopedonale.
Credo che tu abbia capito che qui non parlo di dati tecnici e/o di borghi, ma di emozioni personali che anche tu puoi provare o ammirare seduto lungo le sponde del Trasimeno, colori che porterai a casa magari catturati da un obbiettivo della tua reflex.
Le parole ora passano ai fatti, ti lascio delle foto scattate da me, con la mia piccola guerriera, una Nikon D5100.
Goditi il paesaggio, goditi finalmente la fine di questo progetto, goditi la natura e stacca quella testa da dentro la televisione ed esci.
Non servono, sempre, le grandi imprese per sentirti vivo; come un filo d’erba accarezzato da una dolce brezza mattutina in primavera.
Buona escursione,
Con affetto,
Michele.